2038: la rivolta by Francesco Grasso

2038: la rivolta by Francesco Grasso

autore:Francesco Grasso [Grasso, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-29T11:27:51+00:00


10

È la differenza di opinioni ciò che rende possibile le corse di Agnano Masaniello, Pensieri all’ombra del vulcano

- E questo è tutto. - concluse Anselmo. - Abbiamo diviso la città in zone, organizzato vedette e spedito pattuglie dei nostri a cercare. Ma siamo pochi, e il tempo stringe…

Gli altri annuirono. - Più di quanto pensi.

- Perché perdiamo tempo a discutere? - esclamò un tipo al ampanato, curvo come un punto interrogativo, una testa enfiata su un corpo smilzo - Andiamo anche noi per le strade. Forse…

- Stai sbagliando, compare. - si oppose un altro, un uomo basso, calvo, dal e spal e ampie e le orecchie grottescamente a punta - Se gli essessì prendono un guaglione qualunque, che importa? Ma se prendono uno di noi, e lo fanno parlare, siamo tutti in pericolo. Ormai siamo troppi, e non possiamo spostarci così in fretta.

- Sarai tu, forse, a non saperti muovere in fretta! - sbottò una donna scura, dai capel i stopposi e gli occhi pungenti - I miei sono capaci di sparire in uno schiocco di dita.

- Fesserie! - ribatté l’altro - I tuoi sono mariuoli buoni soltanto a svaligiare appartamenti.

- Pulisciti la bocca, settantuno. - sibilò la donna - Puliscitela, prima di parlare dei miei.

L’altro non accettò la provocazione, e rispose tranquil o. - Forse sapranno far fessi gli sbirri, ma hanno mai affrontato i rilevatori termici, i traccianti ormonali, tutti la merda elettronica del a Sezione Speciale?

- Stefano ha ragione. - approvò un quarto membro del gruppo - Quei figl’i zoccola non scherzano.

- Perché, noi siamo dei pagliacci? - ringhiò ancora la donna.

- Non volevo dire questo, ma…

- Al ora fai meglio a star zitto, settantuno!

Il tono del a discussione si accese, e presto l’intera assemblea ne fu coinvolta. Le opinioni si accaval avano, si sommergevano l’un l’altra senza che nessuna prendesse decisamente il sopravvento.

Del resto, notò Lara, quasi nessuno dei presenti prestava veramente attenzione al e parole altrui. Tol eravano semplicemente una pausa d’attesa finché l’oratore di turno non prendeva fiato, e poi tornavano testardamente a ribadire i loro preconcetti, battendosi ognuno su posizioni fisse, ripetendo le stesse idee, utilizzando finanche sempre le stesse parole. Era un accanirsi sterile, senza scopo, e la giovane valutò che avrebbe potuto trascinarsi in quel modo per un tempo indefinito.

Isolata, respinta al a periferia dal dibattito, Lara approfittò per afferrare Anselmo dal a manica del giubbotto di poliestere e trarlo in disparte.

- Chi è questa gente? - bisbigliò.

- Amici.

- Che ci fa qui?

Lui sorrise. - Strana domanda… Sono qui per te.

- Che significa?

- Intendo dire che è a causa tua se si trovano insieme.

- Non capisco.

Il vecchio alzò il dito, descrisse un cerchio approssimativo nel ‘aria satura del fumo del e troppe sigarette accese.

- Alcuni di loro erano a Bagnoli, la sera che ci siamo incontrati… Altri vivevano nel sottobosco umano del a periferia, altri ancora in clandestinità, e non osavano alzare la testa perché si pensavano soli… Vedevano il marcio, ma forse non avrebbero mai pensato di battersi per cambiare le cose.



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